Disegnare ghirigori senza senso

Disegnare ghirigori senza senso ipnotizzata dal suono dei pennarelli.

Tornano i disegni quelli brutti, quelli che non sarebbero né da mostrare né da capire, quelli che servono solo alla mente a staccarsi dal quotidiano: gli scarabocchi.

Ho deciso di prendermi un momento durante la giornata per lasciare andare i pensieri, farli fluire al ritmo di linee e pois per raccontare a me stessa le storie che a parole non riesco a dirmi.

Da qualche anno quando sento il bisogno di disegnare scelgo questa modalità: mi piace il fatto di non pretendere da me stessa alcun risultato, non ho dei parametri di riferimento da seguire, disegno e basta.

Entro nella modalità “studentessa che si annoia durante la lezione e deturpa ogni centimetro del libro di scuola” oppure “bambina che riempie fogli e fogli con linee e figure senza senso che in realtà un senso ce l’hanno sempre”.

È un’attività per me estremamente rilassante, un dialogo a tu per tu con me stessa senza distrazioni.

Non parliamo poi del suono generato dal passaggio dei pennarelli … rimango ipnotizzata: una carezza il ripetersi di quel gracchiare leggero.

Non so spiegarne il motivo ma tutto questo mi fa essere presente, concentrata solo ed esclusivamente su quello che sto facendo.

È una sensazione che ritrovo con più facilità in momenti di questo tipo e la ricerco quando mi sento un po’ smarrita.

Un foglio di carta o cartoncino, colori di tutti i tipi e assenza di fretta e aspettative: la ricetta perfetta per staccare la spina.

PS: Senza volerlo quello di oggi ha un ché di natalizio, vero?

Simona De Guglielmo

Content creator appassionata di crescita personale, organizzazione e tutela ambientale. Sono alla ricerca continua di ispirazione. Amo le alternative in cucina e nella vita. Zia di un gatto di nome Alpha.

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