Disegnare ghirigori senza senso
Disegnare ghirigori senza senso ipnotizzata dal suono dei pennarelli.
Tornano i disegni quelli brutti, quelli che non sarebbero né da mostrare né da capire, quelli che servono solo alla mente a staccarsi dal quotidiano: gli scarabocchi.
Ho deciso di prendermi un momento durante la giornata per lasciare andare i pensieri, farli fluire al ritmo di linee e pois per raccontare a me stessa le storie che a parole non riesco a dirmi.
Da qualche anno quando sento il bisogno di disegnare scelgo questa modalità: mi piace il fatto di non pretendere da me stessa alcun risultato, non ho dei parametri di riferimento da seguire, disegno e basta.
Entro nella modalità “studentessa che si annoia durante la lezione e deturpa ogni centimetro del libro di scuola” oppure “bambina che riempie fogli e fogli con linee e figure senza senso che in realtà un senso ce l’hanno sempre”.
È un’attività per me estremamente rilassante, un dialogo a tu per tu con me stessa senza distrazioni.
Non parliamo poi del suono generato dal passaggio dei pennarelli … rimango ipnotizzata: una carezza il ripetersi di quel gracchiare leggero.
Non so spiegarne il motivo ma tutto questo mi fa essere presente, concentrata solo ed esclusivamente su quello che sto facendo.
È una sensazione che ritrovo con più facilità in momenti di questo tipo e la ricerco quando mi sento un po’ smarrita.
Un foglio di carta o cartoncino, colori di tutti i tipi e assenza di fretta e aspettative: la ricetta perfetta per staccare la spina.
PS: Senza volerlo quello di oggi ha un ché di natalizio, vero?