La gentilezza
Qualche giorno fa si è concluso un periodo importante della mia vita e come per tutte le esperienze porto a casa con me ricordi più o meno positivi.
Da anni mi sento ripetere che fuori c’è un mondo pieno di squali pronto a fare brandelli della tua carne, che per sopravvivere alla vita devi essere più squalo degli altri, che devi andare sempre dritto per la tua strada incurante di chi o cosa puoi calpestare.
Oggi nonostante le delusioni, le ferite ancora aperte e quelle mai rimarginate, trova spazio in me solo il ricordo della gentilezza.
In questi mesi l’ho sentita scalpitare negli occhi che sorridevano meglio delle labbra; l’ho toccata con mano in un “come è andata?” sincero a fine giornata; l’ho vista affiorare in chi si sbracciava per potermi salutare; l’ho sentita accarezzarmi in quel semplice “buon lavoro!” al citofono.
La gentilezza ha saputo aiutarmi anche nelle giornate più difficili.
È un’arma straordinariamente potente e destinata a persone tutt’altro che fragili.
Come per i sorrisi, spero tanto torni di moda.